La Scuola si cambia con la Scuola

La Scuola si cambia con la Scuola

La legge di riforma del sistema scolastico passa ora all’esame del Senato. Un particolare riconoscimento va a tutte le colleghe e colleghi della Commissione scuola che in questi mesi hanno lavorato per correggere il testo iniziale alla luce anche delle osservazioni e critiche degli operatori della Scuola. Ho votato a favore del provvedimento in quanto ritengo che libertà d’insegnamento, valutazione, autonomia, autonomia funzionale degli organici, qualità dell’insegnamento, investimenti per formazione ed edilizia siano buoni presupposti e punti qualificanti per la scuola pubblica. Il passaggio al Senato consentirà un’ ulteriore occasione di approfondimento e modifica del testo alla luce degli ulteriori confronti, da tutti auspicati governo compreso, tra senato, governo, rappresentanti di insegnanti, studenti e genitori. Per questo ho firmato la lettera promossa da alcuni deputati PD della sinistradem perchè si prosegua il confronto nel comune interesse di rafforzare il valore e l’efficacia del nostro sistema scolastico.

Lettera aperta: La scuola si cambia con la scuola

Le dichiarazioni di Cuperlo e Speranza su “La Buona Scuola”:Scuola:
Passi avanti, Senato continui
Una lettera, firmata da una cinquantina di deputati di Area Riformista, e’ stata promossa da Roberto Speranza e Gianni Cuperlo per chiedere ai senatori dem”l’impegno del Senato per portare a ulteriori e necessari cambiamenti” alla riforma della scuola che gia’ alla Camera,sostengono i promotori, ha risolto alcuni “punti critici”.
La lettera, firmata da deputati della sinistra dem, sostiene che “se una parte larga di insegnanti,studenti, famiglie vive una riforma come una ferita ai propri interessi e diritti, compito della politica e del legislatore e’ricucire quella frattura”. Nella proposta del governo, sostengono i deputati, “ci sono aspetti positivi: stabilizzare oltre 100mila docenti, aumentare le risorse per la didattica e l’edilizia, procedere all’organico funzionale degli istituti. Alcuni miglioramenti sono stati ottenuti durante il lavoro in Commissione a partire dal ruolo del preside che risulta “attutito”. Le deleghe sono scese da 13 a 8, non comprendono piu’ gli organi collegiali e la valutazione del singolo dirigente scolastico spettera’ ad appositi ispettori. Infine e’ positivo lo stralcio, richiesto da molti tra noi, della norma sul 5 per 1000 che avrebbe favorito una divaricazione maggiore tra istituti “ricchi” e gli altri. Stralcio che va confermato nel passaggio al Senato”. Ma, aggiungono, “con la stessa chiarezza e’ giusto indicare i punti critici che non hanno trovato soluzione. La permanenza della chiamata diretta da parte del preside in una logica monocratica, la discriminazione che colpisce gli insegnanti abilitati di seconda fascia e tutti gli altri precari. Parliamo di docenti che hanno alle spalle anni di servizio, che hanno affrontato costi e sacrifici per conseguire l’abilitazione e che non hanno potuto fruire di alcuna finestra concorsuale. Dalla stabilizzazione restano esclusi anche 23mila insegnanti della scuola materna”. Sul complesso di questi temi, scrivono Speranza e Cuperlo,”siamo convinti, dopo il primo passaggio della legge alla Camera, che il contributo e l’impegno del Senato possano condurre a ulteriori e necessari cambiamenti del testo che vi consegniamo. E’ importante che della scuola si discuta. E non solo nelle sedi parlamentari o tra addetti ai lavori. Ma nel Paese. Senza temere la voce dal basso, di scuole, studenti,insegnanti. Senza temere, e anzi sapendo ascoltare, la voce della piazze. Cambiare la scuola si puo’ e si deve. Ma la scuola si cambia con la scuola”.


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