Ordini del Giorno approvati dal Governo

Ordini del Giorno approvati dal Governo

Pubblico di seguito alcuni Ordine del Giorno da me presentati o sottoscritti che sono stati accolti dal Governo.

Ordine del Giorno 9/03444-A/103
presentato da
FABBRI Marilena
testo di
Sabato 19 dicembre 2015, seduta n. 540
La Camera,
premesso che:
i comuni, per la loro facoltà di essere punto di erogazione dei servizi principali per la comunità, sono da sempre l’istituzione più vicina al cittadino;
l’articolo 114 della Costituzione reca: La Repubblica è costituita dai comuni, dalle province, dalle città metropolitane, dalle regioni e dallo Stato. I comuni, le province, le città metropolitane e le regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione;
il comma 14 dell’articolo 1 dell’A.C. 3444 prevede l’eliminazione della TASI sull’abitazione principale;
i commi 15 e 16 recano invece le misure compensative del minor gettito IMU e TASI conseguente dall’attuazione del nuovo sistema di esenzione per le abitazioni principali e sui terreni agricoli (commi 9-11);
l’abolizione della TASI sull’abitazione principale riduce sensibilmente i margini di autonomia fiscale dei comuni;
il meccanismo di compensazione per il mancato gettito, pur opportunamente modificato dalla Commissione bilancio della Camera per tenere conto dei comuni con aliquota TASI a zero o comunque inferiore all’aliquota standard dell’1 per mille, rispecchia le entrate storiche, cristallizzando le scelte di politica fiscale di ciascun comune;
per quanto riguarda questo secondo aspetto, come confermato anche dal dossier del Servizio Studi Bilancio di Camera e Senato, tale misura può determinare un irrigidimento dei bilanci comunali in quanto limita la possibilità di manovra dei Comuni a valere sulle proprie entrate a scapito della voce maggiormente rigida e fissa del fondo in esame, ma anche la gestione della cassa e dei pagamenti ai fornitori, aspetto sul quale pesano gli arretrati derivanti dai condizionamenti normativi degli anni passati;
il minor gettito derivante dai tributi locali e la rinnovata dipendenza dai trasferimenti statali non permette ai Sindaci di assumersi quelle responsabilità politiche per amministrare un territorio e la relativa comunità, sulla base di un mandato ricevuto dai cittadini,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di adottare i provvedimenti necessari per riorganizzare l’assetto della fiscalità comunale, valorizzando l’autonomia finanziaria dei Comuni al fine di consentire agli amministratori locali di espletare il loro mandato in maniera responsabile e nell’interesse della collettività.
9/3444-A/103. (Testo modificato nel corso della seduta) Fabbri, Misiani, Borghi, Guerra, Gasparini, Famiglietti, Incerti, Pagani, Giacobbe, Montroni, Giovanna Sanna, Baruffi, Patrizia Maestri, D’Ottavio, Casellato, Zampa, Amoddio, Cenni.

Ordine del Giorno 9/03444-A/053
presentato da
MISIANI Antonio
testo di
Sabato 19 dicembre 2015, seduta n. 540
La Camera,
premesso che:
il 2016 sarà l’anno di piena e completa attuazione della legge 56/14 di riforma delle Province e delle Città metropolitane;
attualmente in questi enti sono occupati oltre 1.000 lavoratori a tempo determinato, altamente qualificati, impiegati nell’erogazione di servizi essenziali con specifiche professionalità non presenti nelle piante organiche, i cui contratti scadranno il 31 dicembre 2015;
in caso di mancata proroga dei contratti di questi lavoratori, si creerebbe nelle Province e nelle Città metropolitane una condizione di grave difficoltà organizzativa rispetto ai servizi essenziali in cui fino ad oggi questi lavoratori sono stati impiegati;
il decreto-legge 78/15 ha previsto all’articolo 1 comma 7 la proroga fino al 31 dicembre 2015 dei contratti di tali lavoratori;
alcune proposte di emendamento presentate nel corso dell’esame in Commissione bilancio sulla legge di Stabilità chiedevano la proroga per tali contratti al 31 dicembre 2016,

impegna il Governo

a inserire nel decreto cosiddetto «proroga termini» di prossima predisposizione una specifica norma che consenta la proroga dei contratti dei lavoratori a tempo determinato impiegati nelle Province e nelle Città metropolitane, fino al 31 dicembre 2016.
9/3444-A/53. Misiani, Paris, Gasparini, Fabbri, Boccuzzi, Borghi, Giovanna Sanna, De Menech, Marantelli, Carnevali, Valeria Valente, Mazzoli, Sanga, Culotta, Bargero, Giuditta Pini, D’Arienzo, Gandolfi, Moscatt, Chaouki, Ventricelli, D’Ottavio, Porta, Minnucci, Guerra, Marrocu, Rossomando, Massa, Prina, Carra, Cenni.

Ordine del Giorno 9/03444-A/104
presentato da
GUERINI Giuseppe
testo di
Sabato 19 dicembre 2015, seduta n. 540
La Camera,
premesso che:
sulla base di un ricorso presentato dal patronato INCA Cgil, la Corte di giustizia dell’Unione europea in data 2 settembre 2015, nell’ambito della procedura C-309/14, che ha espressamente statuito che la direttiva 2003/109/CE del Consiglio, del 25 novembre 2003, osta ad una normativa nazionale (decreto 6 ottobre 2011 del Ministero dell’economia e delle finanze di concerto con il Ministero dell’interno «Contributo per il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno» pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 31 dicembre 2011 n. 304), che impone ai cittadini di Paesi terzi che chiedono il rilascio o il rinnovo di un permesso di soggiorno nello Stato membro considerato di pagare un contributo di importo variabile tra euro 80 ed euro 200, in quanto detto contributo è sproporzionato rispetto alla finalità perseguita dalla direttiva ed è atto a creare un ostacolo all’esercizio dei diritti conferiti da quest’ultima;
quanto stabilito dalla Corte di giustizia impone l’immediata disapplicazione di tutte le norme interne in contrasto con la direttiva 109/2003, a partire dal decreto citato del 6 ottobre 2011,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di valutare, all’interno della normativa nazionale vigente in materia, le modalità di una corretta applicazione della sentenza della Corte di Giustizia di cui sopra.
9/3444-A/104. (Testo modificato nel corso della seduta) Giuseppe Guerini, Fabbri, Campana, Beni, Chaouki, Marzano, Zampa, Giovanna Sanna, Incerti, Tentori, Gandolfi, Pastorino, Palazzotto, Amoddio.

Ordine del Giorno 9/03444-A/315
presentato da
ZAMPA Sandra
testo di
Sabato 19 dicembre 2015, seduta n. 540
La Camera,
premesso che:
il provvedimento prevede che, a tutti i cittadini italiani o di altri Paesi membri dell’Unione europea che risiedono in Italia, che compiono 18 anni nel 2016, sia assegnata una Carta elettronica, dell’importo massimo di 500 euro, che può essere utilizzata per ingressi a teatro, cinema, musei, mostre e (altri) eventi culturali, spettacoli dal vivo, nonché, a seguito del subemendamento 0.1.1.84 NF, per l’acquisto di libri e per l’accesso a monumenti, gallerie e aree archeologiche e parchi naturali, e che le somme assegnate non costituiscono reddito imponibile e non rilevano ai fini del computo dell’ISEE;
tra i beneficiari di questo provvedimento non figurano gli studenti stranieri non appartenenti a Paesi dell’Unione europea, legalmente residenti in Italia, neanche quelli extracomunitari titolari di un permesso Ue per lungosoggiornanti, la cosiddetta carta di soggiorno;
l’integrazione degli immigrati e dei loro figli occupa un posto di rilievo nell’agenda, sia economia, sia sociale, del nostro Paese e dell’intera Unione europea: una partecipazione attiva degli immigrati e dei loro figli al mercato del lavoro e, più in generale, alla vita sociale è una condizione imprescindibile per garantire la coesione sociale del paese di accoglienza e per renderli cittadini autonomi e capaci di intraprendere un reale percorso di integrazione, e tale partecipazione passa, come canale privilegiato, per i minori e per i giovani che rappresentano il futuro in termini di convivenza e anche di crescita per nostro paese e per l’Europa;
questo principio ha trovato piena affermazione con l’approvazione alla Camera della proposta di legge sulla cittadinanza ai minori stranieri, attualmente all’esame del Senato, che introduce il cosiddetto ius soli temperato, e lo ius culturae, due istituti innovativi e distinti che agevolano l’acquisto della cittadinanza per i minori stranieri basandosi non tanto e non solo sul luogo di nascita in se, ma sul luogo di radicamento e di formazione culturale,

impegna il Governo

a valutare, nell’ambito delle sue proprie prerogative, la possibilità di individuare misure analoghe volte ad incentivare la fruizione culturale e artistica del nostro inestimabile patrimonio nazionale, da estendere anche agili studenti stranieri extracomunitari legalmente residenti nel nostro paese.
9/3444-A/315. Zampa, Iori, Fabbri, Chaouki, Gadda, Giuseppe Guerini, Coscia, Marazziti, Cenni, Laforgia, Carra.


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