Non dimentichiamo le “Madri” della nostra Costituzione

Non dimentichiamo le “Madri” della nostra Costituzione

Roma, 18 giugno 2013
Al Direttore de il Sole 24 ore Roberto Napoletano
Egr. Direttore,
ho letto della bella iniziativa editoriale “Il pensiero dei Padri Costituenti… Le idee di ieri che servono all’Italia di oggi”, del vostro quotidiano in merito all’approfondimento e alla divulgazione del pensiero e dell’azione politica di 20 padri costituenti di questo Paese.
E’ indubbio che in questa fase storica di profonda crisi politica questa iniziativa non può che essere accolta positivamente per rafforzare la consapevolezza delle nostre radici costituzionali.
Mi ha però sorpreso vedere che nei 20 volumi programmati in uscita non c’è nemmeno un titolo dedicato ad una madre costituente.
21 furono le donne elette nell’Assemblea Costituente e 5 quelle presenti nel Comitato dei 75 (Maria Federici, Leonilde Iotti, Angelina Merlin, Teresa Noce, Ottavia Penna Buscetti, Angela Guidi Cingolati, Teresa Mattei).
Considerato che l’iniziativa del quotidiano si propone di divulgare il pensiero dei grandi uomini che hanno partecipato all’Assemblea Costituente e di quelli che con le loro idee hanno contribuito a tracciare le linee fondamentali della nostra vita politica, mi permetto di segnalarle il contributo di quelle poche donne, in maggioranza laureate, che è stato fondamentale per l’ammodernamento del Diritto di Famiglia nel nostro paese e della stessa società italiana. Molti sono ormai gli approfondimenti realizzati sul contributo delle donne alla fase Costituente che però non trovano uno sbocco presso il grande pubblico.
Credo che un contributo importante per costruire oggi un’Italia più moderna possa uscire anche dal racconto e dalla divulgazione del pensiero delle donne.
Nonostante la grande difficoltà che la politica e le Istituzioni attraversano, questo Parlamento vede una presenza consistente di donne, nonché la 3° donna Presidente della Camera nella storia della Repubblica.
Nelle ultime settimane in prossimità del 2 giugno, Festa della Repubblica, l’Aula di Montecitorio ha dedicato gran parte dei propri lavori al tema delle azioni di prevenzione e di contrasto alla violenza contro le donne e alla violenza domestica. Sappiamo bene tutti come la cultura possa contribuire a prevenire i fenomeni violenti e di come uno stereotipo ancora diffuso che vede le donne come “oggetto da possedere”, costituisca una concausa all’origine di comportamenti violenti e del femminicidio nel nostro paese.
Spero vivamente che l’assenza delle “madri costituenti” dall’opera editoriale del “Sole 24 Ore” sia solo legata ad un fatto temporale e non ad una scelta.
Qualora almeno un volume del vostro piano editoriale fosse dedicato al contributo delle “madri costituenti” mi scuso preventivamente per la presente. Diversamente auspico che la presente possa trovare un giusto accoglimento.
Il lavoro di quelle 5 donne, che ha contribuito a modificare il ruolo delle donne nella società italiana ed è stato determinante per modificare il diritto di famiglia e i diritti dei bambini, sarebbe un piccolo passo, ma significativo e lungimirante per invertire un racconto unilaterale della storia politica che esclude sistematicamente il pensiero e l’azione delle donne dalla divulgazione della storia nazionale.
Le donne non sono solo figlie, sorelle, mogli o amanti, ma sono lavoratrici, professioniste, politiche, artiste, ossia persone portatrici di soggettività, ossia pensiero ed azione in movimento per sé e per la comunità.

Cordiali saluti
On. Marilena Fabbri


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