Legge di Bilancio 2018

Legge di Bilancio 2018

Il 23 dicembre 2017 il Senato ha approvato in via definitiva la legge di bilancio che contiene diversi interventi per favorire l’accesso al lavoro nel mercato privato e per sostenere ulteriormente le assunzioni in diversi settori dello Stato, dalle forze di polizia e soccorso, alla sanità, ricerca, pubblica amministrazione e scuola per sopperire alle carenze croniche accomunate dai blocchi assunzionali previsti nelle precedenti legislature. Sono state inoltre stanziate risorse in più per garantire il rinnovo del contratto statali, garantendo l’aumento medio di 85 euro per i dipendenti pubblici.

Importanti novità anche in materia di pensioni, con la proroga dell’Ape volontaria che potrà essere richiesta da nuove quattro categorie di lavoratori addetti a mansioni usuranti, l’introduzione dell’Ape social donna e la possibilità di accedere alla pensione anticipata a costo zero nel 2018 anche in caso di contratto a tempo determinato in scadenza.

La Legge di Bilancio 2018 ha inoltre innalzato la soglia di reddito per i figli a carico, portando a 4.000 euro il limite per poter beneficiare delle detrazioni fiscali e agevolazioni.

In merito al pacchetto lavoro, viene previsto il divieto di pagamento degli stipendi in contanti.

Diventa inoltre ufficiale la proroga di bonus mobili e ristrutturazioni, dell’Ecobonus e l’introduzione del nuovo bonus verde 2018.

A partire dal prossimo anno torna la possibilità di detrazione degli abbonamenti bus e metro, con agevolazioni sui rimborsi dei titolo di trasporto anche per i datori di lavoro di lavoratori pendolari.

Nel materiale allegato potrete trovare i dettagli della manovra di bilancio ed alcuni documenti di sintesi, oltre che l’elenco di tutti gli emendamenti approvati ed alcuni di quelli da me sottoscritti.

Una manovra di espansione verso le imprese, perché creino posti di lavoro, che per agevolare l’accesso al lavoro, ma anche di sostegno alle persone più fragili su cui ha inciso pesantemente una crisi economica prolungata, che seppur in via di superamento lascia ancora molte famiglie in grave o gravissima difficoltà, per questo è stato potenziato il fondo per il contrasto alla povertà e ampliati i criteri di accesso. E’ stato inoltre potenziato il fondo per le vittime di reati intenzionali e per le vittime di crimini domestici.

Nell’ultima settimana di legislatura sono state, inoltre, approvate in via definitiva al Senato molte leggi importanti di cui di aspettava la conclusione:

- la legge che istituisce il biotestamento, ossia il diritto per ciascun cittadino, di poter decidere o di lasciare scritte le proprie volontà qualora si trovasse in condizioni di salute irreversibili, o improvvisamente, o in conseguenza di malattia, di rifiutare quelle prestazioni sanitarie non più utili a curare, ma solo a prolungare uno stato di agonia.

- la legge a tutela degli orfani di crimini domestici, in materia di diritti civile e di procedura civile e penale;

- la legge sul riordino e sulle nuove professioni sanitarie, nonché il riordino della professione dei chimici, dei fisici, dei biologi e degli psicologi, e sull’abusivismo della professione;

- la legge che disciplina le professioni di educatore professionale socio-sanitario e di pedagogista;

- la legge che riconosce protezione e tutela per i testimoni di giustizia, ora prevista solo per i pentiti.

Sono circa 370 le leggi approvate in questa legislatura, leggi di particolare rilievo che sono andate a colmare vuoti normativi importanti sia in materia di diritti che di riordino dell’ordinamento statale o delle professioni, che porteranno i loro benefici nel tempo, perché hanno bisogno di concludere e stabilizzare significativi cambiamenti organizzativi.

La legge che non siamo riusciti ad approvare in questo scorcio di legislatura è quella che avrebbe consentito di richiedere la cittadinanza italiana da parte dei bambini nati in Italia da genitori stranieri regolari lungo soggiornanti e ai bambini nati in Italia o arrivati in tenera età che avessero frequentato le scuole italiane per almeno cinque anni. Una legge di equilibrio e di civiltà, che non siamo riusciti ad approvare per sbagli politici e per una strumentalità sul tema che ha alimentato la paura e una diffusa ostilità in tanti cittadini che prima la vedevano con favore.

Una legge che andava approvata due anni fa, quando il governo avrebbe avuto la forza e le condizioni per fare approvare una legge giusta e si avrebbe avuto tutto il tempo per dimostrare agli italiani che non si trattava di una legge contro l’identità italiana, ma proprio a sostegno dell’Italia e degli italiani. La sua non-approvazione è dunque una promessa mancata fatta a centinaia di migliaia di ragazzi, che non attribuiva alcun diritto automatico, ma solo un’opportunità. È una battaglia non vinta, ma da non abbandonare. 250.000 italiani cinque anni fa raccolsero le firme e depositarono una legge dal contenuto molto più avanzato di quella poi uscita dalla discussione parlamentare, io sono convinta che un confronto in merito fuori dalla quotidiana strumentalità politica possa far raggiungere un obiettivo che per ora è solo rinviato.

Il 28 dicembre si è conclusa la XVII legislatura, la più lunga e produttiva della storia della Repubblica, che al netto delle cose da cambiare e da correggere alla luce dei risultati e degli effetti prodotti, rimane mio avviso una legislatura che lascerà un segno positivo e profondo nel nostro ordinamento giuridico, da valutare meglio con il dovuto distacco personale e temporale. Il 4 Marzo 2018 si andrà al voto per il rinnovo di Camera e Senato e per il 23 Marzo 2018 è previsto l’insediamento del nuovo Parlamento. Due mesi per un serrato confronto sulle cose fatte, ma soprattutto su come i diversi partiti e coalizioni che si presentano alle elezioni intendano dare risposte concrete, plausibili e sostenibili economicamente alle sfide ed ai problemi del nostro Paese per continuare ad essere all’altezza delle aspettative di qualità della vita e dei servizi di noi cittadini.


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