Per dare risposte concrete ai bisogni delle persone, delle famiglie, delle imprese, dei lavoratori. Mirando a tutelare l’interesse complessivo
In questo decreto ci sono molti interventi che meritano di essere sostenuti e sottolineati, frutto in larga parte del positivo lavoro svolto in parlamento nel confronto con il Governo e con tutti gli attori interessati.
Si dà una risposta concreta per il futuro di centinaia di lavoratori precari dell’Istat, dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che finalmente avranno la possibilità di accedere a contratti di lavoro a tempo indeterminato.
Donne e uomini, in gran parte giovani, dotati di professionalità riconosciute, ricercatori, tecnici, personale di supporto, professionisti altamente specializzati che da molto, da troppo tempo si trovavano a vivere e lavorare in condizione di precarietà. A loro oggi si offre una prospettiva di futuro.
Si dà una risposta concreta ad un’altra categoria di lavoratori precari, attraverso la proroga della indennità di disoccupazione per i collaboratori coordinati e continuativi (la cosiddetta Dis-Coll) che si vedono interrompere il proprio rapporto di lavoro. Su questo punto serve ora impegnarsi per rendere strutturale una misura di equità e solidarietà sociale, ma senza il voto di oggi e questo provvedimento, non ci sarebbe più alcuna tutela.
Si dà una risposta concreta al bisogno di riorganizzare e rendere più efficiente il nostro sistema carcerario con l’assunzione di 887 unità di personale nella Polizia penitenziaria attraverso lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi. Donne e uomini a cui verrà fornita un’occupazione e si corrisponderà alla loro legittima aspettativa di poter servire il proprio Paese in un ruolo delicato e fondamentale.
Si danno risposte concrete su molti altri temi, tra cui una serie di semplificazioni fiscali che, ad esempio, hanno indotto una categoria, i commercialisti, a revocare lo sciopero che avevano annunciato. E poi 17 milioni di euro che andranno a finanziare la cassa integrazione in deroga nel settore della pesca e le diverse norme a sostegno delle popolazioni terremotate che è un punto che ci sta molto a cuore: non solo a parole, come fanno alcuni gruppi in quest’aula, ma nei fatti.
Altre risposte concrete vengono fornite con gli interventi per le fondazioni sinfoniche, per i distretti turistici, per i terremoti dell’Emilia e dell’Abruzzo, per la lotta all’evasione e con le misure sulle pensioni: cosa significa? Che i pensionati non dovranno restituire le somme percepite in più nel 2015. Per qualcuno sembrerà poca cosa, ma se non votassimo questo provvedimento come una parte di questa Camera chiede, avremmo registrato un taglio di pensione per tutti gli italiani a partire dal mese di aprile e per 4 mesi.
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