AL MINISTERO DEL LAVORO – PER SAPERE PREMESSO CHE:
Si apprende da fonti sindacali che in Emilia Romagna nell’ultimo anno sarebbero circa 30.000 lavoratori senza ammortizzatori sociali.
I ritardi nell’erogazione delle prestazioni sarebbero imputabili, secondo i sindacati, tanto al Governo quanto ad Inps, alla luce delle nuove procedure introdotte dal primo e dai tempi di liquidazione impiegati dalla seconda.
Il problema parrebbe di portata nazionale e deriverebbe in primo luogo dalle nuove norme in materia di ammortizzatori sociali. Le nuove procedure, a giudizio dei sindacati, avrebbero di fatto bloccato l’effettiva liquidazione per migliaia di accordi sottoscritti da molti mesi, che in Emilia-Romagna coinvolgerebbero oltre 15.000 lavoratori. Inoltre, a questi si aggiungerebbero i circa 4.500 addetti che non percepiscono nulla da giugno 2015 per la mancata copertura dell’Aspi. Infine, ammonterebbero a circa 10.000 i lavoratori in grave difficoltà per i ritardi da parte del Governo nella copertura per la cassa in deroga.
Rispetto alla vecchia procedura, che prevedeva un ruolo attivo delle commissioni provinciali, la nuova pone in capo all’Inps nazionale l’intera gestione della pratica, non consentendo tra l’altro di tenere monitorato in modo efficace lo stato di avanzamento della stessa. E in ogni caso, ad una prima analisi, risulterebbero generalmente allungati i tempi dell’effettiva liquidazione. Inoltre, senza la certezza del buon esito della pratica, le banche non sarebbero disponibili ad erogare le anticipazioni, in ogni caso sempre più difficili visti i tempi dilatati, nonostante l’intesa stipulata in Regione Emilia-Romagna in tal senso:-
se sia a conoscenza della situazione suesposta e cosa intenda fare affinchè questi lavoratori nel caso specifico, più in generale tutti gli aventi diritto, possano beneficiare degli ammortizzatori sociali loro spettanti.
30 Aprile 2016