“ABC” DELLA LEGGE DI STABILITA’ 2015

“ABC” DELLA LEGGE DI STABILITA’ 2015

Una manovra “a espansione qualificata”, così il Ministro dell’Economia Padoan ha definito la Legge di Stabilità 2015, a sottolineare l’obiettivo di rilanciare la crescita, e di affrontare problemi cronici come quello del costo del lavoro, con risorse limitate ma con misure qualitativamente efficaci, e tenendo comunque in ordine i conti pubblici.

La conferma del bonus Irpef di 80 euro, l’esclusione della componente lavoro dall’Irap, la totale decontribuzione per le nuove assunzioni a tempo indeterminato, la temporanea possibilità per i lavoratori del privato di scegliere di avere in busta paga un anticipo del Tfr, una riduzione di tasse e contributi su imprese e famiglie che nessun governo ha mai fatto in queste dimensioni: sono i tratti distintivi – insieme alle misure di “spending review” e al rafforzamento della lotta all’evasione fiscale – di una manovra anticiclica, nata dalla consapevolezza che l’Italia si trova in una situazione di recessione ormai da tre anni e dalla determinazione ad arrestare questa china.

La Legge di Stabilità, uscita ulteriormente migliorata grazie al lavoro svolto in Commissione e soprattutto grazie al ruolo svolto dai deputati del Pd, ha insomma un chiaro carattere espansivo, ed ha l’ambizione di rimettere in circolo, nel Paese, l’elemento essenziale per poter ripartire davvero, per tornare a vedere il segno più quando si guarda l’andamento del Pil: la fiducia.

Complessivamente, gli interventi previsti dalla manovra ammontano a circa 32,4 miliardi di euro per il primo anno, a 45,8 miliardi nel 2016 e a 46,3 miliardi nel 2017. L’ammontare per il 2015 era di 36,2 miliardi prima dell’intervento correttivo del Governo in seguito alle osservazioni formulate dalla Commissione europea il 22 ottobre scorso. Si ha così un miglioramento di 4,5 miliardi dell’indebitamento netto, programmato per il 2015 al 2,6 per cento del Pil contro il 2,9 per cento iniziale. A copertura delle misure espansive, la manovra reperisce nuove risorse per circa 26,5 miliardi di euro nel 2015, di cui oltre 16 miliardi tramite riduzione della spesa e circa 10 miliardi da aumenti delle entrate.

Delle misure contenute nella Legge di Stabilità beneficeranno innanzitutto i cittadini e le famiglie italiane, così come le imprese e dunque la nostra economia.

Leggi, qui di seguito, alcune tra le principali di queste misure.

Oppure scarica il dossier di approfondimento in formato pdf: Legge di Stabilità 2015

PER LE IMPRESE, PER LA CRESCITA, PER L’OCCUPAZIONE  

Via dall’Irap la componente lavoro

Prevista la completa deducibilità dall’Irap della componente lavoro a tempo indeterminato, incentivando peraltro i contratti di questo tipo, un beneficio di 5,6 miliardi annui, decisamente superiore  al precedente taglio generalizzato del 10 per cento dell’aliquota.

Zero contributi per i neoassunti nel primo triennio 

Sempre per diminuire il costo del lavoro e permettere alle imprese di riacquisire competitività, per incentivare la crescita dell’occupazione e rendere più favorevole l’assunzione a tempo indeterminato, si dispone, a partire dal 1° gennaio 2015 fino al 31 dicembre dello stesso anno, l’integrale decontribuzione per tre anni dei nuovi assunti con contratti di questo tipo.

Per sostenere i nuovi ammortizzatori sociali

Costituito un Fondo per la copertura degli oneri derivanti dall’attuazione del disegno di legge in materia di lavoro (il cosiddetto Jobs Act). La dotazione per gli ammortizzatori sociali è di 2,2 miliardi di euro per il 2015 e di altrettanti per il 2016 (un emendamento del Governo ha incrementato la cifra iniziale di 200 milioni l’anno) e di 2 miliardi dal 2017.

Sgravi  per chi ha assunto lavoratori in mobilità

Grazie ad un emendamento voluto dal Pd, disposti sgravi contributivi già previsti per legge ma finora non riconosciuti a favore dei datori di lavoro che abbiano effettuato, fino al 31 dicembre 2012, assunzioni di lavoratori in mobilità licenziati da imprese con meno di 15 dipendenti.

Stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili

All’interno di un Fondo per il finanziamento delle esigenze urgenti e indifferibili (che ha in dotazione 110 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017, e 100 milioni a decorrere dal 2018), previsti 100 milioni di euro per la stipula di convenzioni con i Comuni per la prosecuzione dell’attività e la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili.

A sostegno delle partite IVA

Stanziati 800 milioni di euro per introdurre un regime fiscale forfettario per 900 mila partite IVA a basso livello di reddito, e cioè con ricavi tra 15 mila e 40 mila euro.

Più facile acquistare macchinari e impianti con la “Nuova Sabatini”

Rifinanziata, grazie a un emendamento del Pd la cosiddetta “nuova legge Sabatini”, che prevede finanziamenti agevolati per gli investimenti in macchinari, impianti, beni strumentali di impresa e attrezzature ad uso produttivo, compresi i software.

Ricerca e sviluppo: credito d’imposta al 25 per cento

A sostegno degli investimenti privati, viene introdotta una nuova disciplina del credito d’imposta per ricerca e sviluppo, con un’aliquota del 25 per cento innalzata  al 50 per cento per le spese relative al personale altamente qualificato. L’importo massimo annuale per impresa è pari a 5 milioni di euro. Nel complesso, alle imprese che nel periodo 2015-2019 investiranno in attività di ricerca e sviluppo viene concesso un sgravio complessivo pari a 1,2 miliardi nel triennio.

Via libera al “patent box”

Per favorire gli investimenti innovativi, si introduce un regime di tassazione agevolata, il cosiddetto “patent box”, in base al quale i redditi derivanti dall’utilizzo di beni immateriali come brevetti industriali e marchi non concorrono a formare il reddito complessivo nella misura del 50 per cento. Si tratta di un intervento che consente di incentivare lo sfruttamento economico dei brevetti e degli altri diritti di proprietà industriale, contrastando il ricorso alla delocalizzazione all’estero dell’attività innovativa a più alto valore aggiunto e creando migliori condizioni di attrattività degli investimenti stranieri.

Promozione del made in Italy

Un emendamento del Governo e del Pd assegna 220 milioni di euro (130 milioni per il 2015, 50 per il 2016 e 40 per il 2017) all’agenzia ICE per finanziare un Piano straordinario per la promozione del made in Italy e l’attrazione degli investimenti in Italia.

Ecobonus e ristrutturazioni

Prorogate di almeno un altro anno le detrazioni alle attuali aliquote massime per gli interventi di ristrutturazione edilizia (50 per cento) e di riqualificazione energetica (65 per cento). Questo secondo ecobonus, con emendamenti approvati in Commissione Bilancio, è stato esteso anche ai lavori per impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili, all’acquisto e posa in atto delle schermature solari e agli interventi relativi all’adozione di misure antisismiche.

Interventi su infrastrutture e trasporti

In materia di autotrasporto, viene autorizzata una spesa di 250 milioni di euro per il 2015 per interventi in favore del settore, con una quota destinata alle imprese che procedano a ristrutturazioni ed aggregazioni.

Altri 100 milioni annui, per tre anni a partire dal 2017, sono destinati alla realizzazione di opere di accesso agli impianti portuali.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, vengono introdotti criteri per l’utilizzo delle risorse destinate all’acquisto di materiale rotabile su gomma e rotabile ferroviario, regionale ed interregionale, già finanziato con la precedente Legge di stabilità con 100 milioni per ciascuno degli anni 2015 e 2016. Previsto anche un rifinanziamento delle risorse in questione per 500 milioni nel 2015.

Definita la strategia di sviluppo della rete ferroviaria per il triennio 2015-2017. Per alcune specifiche opere di interesse europeo (le tratte Brescia-Verona-Padova della linea ferroviaria AV/AC Milano-Venezia, la tratta Terza valico dei Giovi della linea AV/AC Milano-Genova, le tratte del nuovo tunnel ferroviario del Brennero) sarà possibile approvare i progetti preliminari anche nelle more del finanziamento della fase realizzativa e i progetti definitivi a condizione che le disponibilità finanziarie siano sufficienti a finanziare un primo lotto costruttivo pari ad almeno il 10 per cento del costo complessivo delle opere.

Sostegno all’Expo di Milano

Aumentato a 60 milioni di euro il sostegno statale, per il 2015, per la realizzazione dell’Expo di Milano. La Società Expo Spa è anche esclusa, fino al 31 dicembre 2015, dall’applicazione delle norme di contenimento delle spese per beni e servizi e personale, nel limite delle risorse previste a legislazione vigente.

Alleggerito il Patto di stabilità interno per gli enti locali

Nel testo presentato dal Governo si stabiliva un aggiornamento della base di calcolo e dei coefficienti annuali per la determinazione dei saldi obiettivo per gli anni 2015-2018 finalizzato a ridurre il contributo finanziario richiesto agli enti locali mediante il Patto di stabilità interno per complessivi 3.350 milioni annui. Nel contempo, era stato inserito nel computo del saldo finanziario rilevante ai fini del rispetto del Patto lo stanziamento del Fondo crediti di dubbia esigibilità, che determina una compressione della spesa per gli enti locali di circa 2.350 milioni di euro annui. Nel complesso, dunque, l’alleggerimento del Patto di stabilità per gli enti locali era di 1 miliardo di euro annui.

Durante l’esame è stato approvato un emendamento che determina una maggiore gradualità nella costituzione dell’accantonamento al Fondo crediti di dubbia esigibilità compensandolo con una leggera  rimodulazione delle percentuali da applicare alla spesa corrente media 2010-2012 per il calcolo dei saldi obiettivo.

Per i Comuni nati a seguito di fusione dal 2011 in poi è prevista l’applicazione del Patto di stabilità solo a partire dal quinto anno successivo alla loro istituzione. È stato anche stabilito che ai Comuni nati a seguito di fusione che abbiano un rapporto della spesa per il personale rispetto alla spesa corrente inferiore al 30 per cento non si applichino, nei primi cinque anni, i vincoli per l’assunzione mediante contratti a tempo determinato. Sempre nel segno di una maggiore flessibilità e gradualità, tra le altre misure si è stabilito che una parte degli oneri concessori di urbanizzazione potranno essere utilizzati dai Comuni per il finanziamento della spesa corrente anche per il 2015, che i tagli potranno avvenire non solo sulla spesa corrente ma anche sugli investimenti, che il tempo concesso agli enti locali per coprire gli extradeficit prodotti dalla pulitura dei bilanci verrà ampliato da dieci a trent’anni.

PER I CITTADINI, PER LE FAMIGLIE, PER LA SOCIETÀ  

Stabilizzato il bonus di 80 euro 

Per aumentare il reddito a disposizione delle famiglie, favorire la ripresa dei consumi interni e dunque anche per questa via sostenere la crescita, viene reso strutturale, come credito fiscale, il bonus Irpef da 80 euro destinato ai lavoratori con reddito annuo lordo fino a 26 mila euro (circa 11 milioni i soggetti interessati). Circa 9,5 miliardi di euro vengono destinati a finanziare questa misura.

Tfr in busta paga

In via temporanea, in relazione ai periodi di paga compresi tra il 1° marzo 2015 e il 30 giugno 2018, i lavoratori dipendenti del settore privato che abbiano un rapporto di lavoro in essere dal almeno sei mesi presso il medesimo datore di lavoro potranno chiedere di avere in busta paga una quota del Trattamento di fine rapporto (Tfr). L’opzione è assolutamente volontaria per quanto riguarda i lavoratori e a costo zero per le imprese. Saranno le banche ad anticipare alle imprese le risorse necessarie. In caso di mancata restituzione delle somme da parte dell’azienda alla scadenza del finanziamento, queste si potranno rivolgere ad un Fondo di garanzia Inps e ad una controgaranzia pubblica, finanziata con 100 milioni.

Il “bonus bebè”

Per il sostegno alla famiglia arriva il cosiddetto “bonus bebè”, vale a dire un contributo per ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2017 di 960 euro l’anno (erogato mensilmente) fino al compimento del terzo anno di età o di ingresso nel nucleo familiare. La condizione, come stabilito da un emendamento del relatore, è che il nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente disponga di un reddito non superiore ai 25 mila euro annui, in base l’indicatore della situazione economica equivalente (Isee). L’importo del contributo raddoppia nel caso in cui la condizione economica corrispondente al valore dell’indicatore Isee non sia superiore ai 7 mila euro annui. Per finanziare questa misura sono stanziate risorse per complessivi 1,8 miliardi nel triennio, ai quali vanno aggiunti ulteriori 108 milioni di euro nell’anno 2015 grazie ad un apposito Fondo per interventi a favore della famiglia.

La Carta acquisti ordinaria

Il Fondo per la Carta acquisti ordinaria viene incrementato di 250 milioni di euro annui a partire dal 2015.

Più risorse per le famiglie e per i servivi per la prima infanzia

All’interno di un Fondo per gli interventi in favore delle famiglie, finanziato per il 2015 con 108 milioni di euro, riservati 100 milioni al rilancio di un piano di sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, a cominciare dagli asili nido.

Buoni acquisto per le famiglie numerose e sostegno agli indigenti

Stanziati 45 milioni di euro nel 2015 per sostenere le famiglie numerose e a basso reddito, che potranno usufruire di buoni acquisto di beni e servizi per l’infanzia qualora si trovino in una condizione economica corrispondente a un valore dell’indicatore Isee non superiore a 8.500 euro annui e con almeno quattro figli.

Sempre per il 2015 altri 8 milioni di euro sono destinati alla distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti.

Per le persone non autosufficienti e affette da SLA

Incrementata la dotazione del Fondo per le non autosufficienze di 400 milioni di euro per il 2015 (di 250 milioni a decorrere dal 2016), con la previsione che tale stanziamento sia rivolto anche agli interventi di sostegno alle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica (SLA).

A sostegno della riforma del Terzo settore

Per il finanziamento della riforma del Terzo settore e dell’impresa sociale, e per la disciplina del Servizio civile universale, stanziati 50 milioni di euro per il 2015, 140 milioni per il 2016 e 190 milioni a decorrere dal 2017, quando lo stanziamento dovrebbe essere autorizzato a regime.

Cinque per mille ed erogazioni liberali

Prevista la stabilizzazione della disciplina del 5 per mille Irpef. Incrementato a 30 mila euro annui l’importo massimo sul quale spetta la detrazione del 26 per cento per le erogazioni liberali in denaro a favore delle Onlus.

Modifica dell’Isee

Per la compilazione della dichiarazione sostituiva unica per la determinazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) previste indicazioni aggiuntive, a cominciare dal dato del valore medio di giacenza annuo di depositi e conti correnti bancari e postali.

Aumento della deducibilità dei buoni pasto

Grazie a un emendamento del Pd in Commissione Bilancio, la quota non sottoposta a tassazione dei buoni pasto di formato elettronico che le imprese corrispondono ai lavoratori viene elevata, a decorrere dal 1° luglio 2015, da 5,29 euro a 7 euro. Si tratta di un intervento che punta ad aumentare i consumi e a diminuire l’evasione fiscale. E che equivale a circa 400 euro all’anno in più di reddito netto disponibile per la spesa alimentare di ogni beneficiario, con una platea stimata di 2 milioni e 300 mila lavoratori.

Pensioni: stop alle penalità previste dalla “riforma Fornero”

Sempre grazie ad un emendamento del Pd, sono state eliminate le penalizzazioni previste dalla “riforma Fornero” sui pensionamenti con meno di 62 anni per chi entro il 2017 maturerà almeno 42 anni e un mese di contribuzione (41 anni e un mese per le donne).

Fissato un tetto alle “pensioni d’oro”

Un emendamento del relatore approvato in Commissione bilancio ha stabilito un “tetto” alle pensioni cosiddette “d’oro” maturate con oltre 42 anni di contributi, che non potranno eccedere l’importo che sarebbe stato liquidato secondo le regole di calcolo vigenti prima dell’entrata in vigore della “riforma Fornero”. Questo varrà sia per gli assegni già in pagamento, sia per le pensioni a partire da gennaio 2015.

Indennizzi per i soggetti danneggiati in ambito sanitario

Prevista l’attribuzione alle Regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano di un contributo di 100 milioni di euro per il 2015, di 346 milioni per il 2016 e di 289 per il 2017 relativo agli oneri finanziari derivanti dalla corresponsione degli indennizzi in favore di determinati soggetti danneggiati in ambito sanitario (in seguito a vaccinazioni, trasfusioni o somministrazioni di sangue e suoi derivati).

Per la prevenzione del virus “Ebola” e delle malattie infettive

Approvato in Commissione Bilancio un emendamento che stanzia 10 milioni di euro complessivi per prevenire e contrastare la diffusione del virus “Ebola” e delle malattie infettive nel nostro Paese. A tal fine è stata autorizzata una spesa di 3 milioni di euro per il 2015 e di 1,5 milioni annui per il 2016 e il 2017. Altri 2 milioni di euro per il 2015 e 1 milione per il 2016 e per il 2017 andranno all’Istituto nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma.

Contrasto alla ludopatia

Nell’ambito delle risorse destinate al finanziamento del Servizio sanitario nazionale, stabilita a partire dal 2015 una quota di 50 milioni di euro per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle patologie connesse alla dipendenza dal gioco d’azzardo.

Per i richiedenti asilo, i rifugiati e i minori non accompagnati

Un incremento di 187,5 milioni di euro del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo servirà ad assicurare l’ampliamento del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Altri 12,5 milioni di euro andranno a sostenere il nuovo Fondo per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, istituito nello stato di previsione del Ministero dell’Interno (al posto dell’analogo Fondo presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali).

Un sistema giudiziario più efficiente

Viene istituito un Fondo per il recupero di efficienza del sistema giudiziario e il potenziamento dei relativi servizi, a cominciare dal completamento del processo telematico. Viene anche trasferito allo Stato, dal 1° settembre 2015, l’obbligo di corrispondere le spese per gli uffici giudiziari, che attualmente sono a carico dei Comuni.

Per la scuola e l’università

Prevista l’istituzione di un “Fondo la buona scuola”: la dotazione di 1 miliardo di euro per il 2015 e di 3 miliardi dal 2016 servirà in via prioritaria all’assunzione, proprio a partire dal 2015, di oltre 148.100 docenti (tutti i presenti nelle graduatorie ad esaurimento, i vincitori del concorso del 2012 non ancora assunti e gli idonei dello stesso concorso). Il Fondo ha come finalità anche la formazione e la valutazione dei docenti e dei dirigenti scolastici, insieme al potenziamento complessivo del settore, a cominciare ad esempio dall’alternanza scuola-lavoro e alla diffusione della connettività wireless nelle scuole.

Sempre dal 2015, autorizzata una spesa pari a 200 milioni di euro da destinare al sostegno delle scuole paritarie.

Previsto un incremento del Fondo per il finanziamento ordinario delle università (FFO) per 150 milioni di euro dal 2015.

Stabilito, in base ad un emendamento del Pd, che una quota pari almeno al 50 per cento del Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (First) sia destinata al finanziamento di progetti di ricerca di interesse nazionale (Prin) presentati dalle università.

Per il patrimonio culturale

Istituito nello stato di previsione del Ministero dei beni culturali, grazie a un emendamento del Pd in Commissione Bilancio, un Fondo per la tutela del patrimonio culturale, con una dotazione di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2016 al 2020.

E-book meno cari grazie all’Iva più bassa

L’Iva per gli e-book sarà abbassata dal 22 per cento al 4 per cento (cosiddetta aliquota “super-ridotta”), equiparando i libri e i periodici in formato elettronico a quelli in formato cartaceo.

Un passo verso una maggiore diffusione del wi-fi

Il credito d’imposta per la digitalizzazione degli esercizi ricettivi sarà erogato, per le spese relative ad impianti wi-fi, solo a condizione che sia messo a disposizione dei clienti un servizio gratuito di velocità di connessione pari ad almeno 1 Megabit/s.

Più risorse per le emergenze ambientali nazionali

Rispetto alla legislazione vigente, innalzata a 200 milioni per il 2015 la dotazione del  Fondo per le emergenze ambientali nazionali.

L’Italia sulla scena internazionale

Previsto il rifinanziamento del Fondo per le missioni internazionali, con una dotazione incrementata di 850 milioni di euro per il 2015 e per il 2016.

Stanziati 65 milioni di euro per gli anni 2015 e 2016 per i contributi a favore delle azioni di cooperazione allo sviluppo.

Grazie a un emendamento del Pd, autorizzata la spesa di 60 milioni di euro per il 2016 e di 170 milioni per ciascuno degli anni dal 2017 al 2020 per la partecipazione italiana ai programmi dell’Agenzia spaziale europea e per i programmi spaziali nazionali di rilevanza strategica.

RAZIONALIZZAZIONE DELLE SPESE E MAGGIORI ENTRATE 

La spending review dei Ministeri e della Presidenza del Consiglio

Nel complesso, ai diversi Ministeri è richiesto un considerevole contributo in termini di riduzione della spesa, per un ammontare complessivo di 6,1 miliardi nel triennio. Si tratta di 2,3 miliardi di euro nel 2015 e di 2,4 miliardi nel 2016 e nel 2017. Per quanto riguarda in particolare il 2015, la cifra comprende 1 miliardo di riduzioni di spesa corrente, circa 900 milioni di minore spesa in conto capitale e maggiori entrate nette per quasi 400 milioni.

Anche la Presidenza del Consiglio assicura, a partire dal 2015, una riduzione delle proprie spese per non meno di 13 milioni di euro. Per la stessa cifra vengono ridotti i trasferimenti per le spese di funzionamento di organi a rilevanza costituzionale come la Corte dei Conti, il Consiglio di Stato, il Csm e i Tar.

Contenimento delle spese di personale nel pubblico impiego

Disposta la riduzione dei trasferimenti del bilancio dallo Stato in favore di enti e organismi pubblici per un importo complessivo di 22 milioni di euro per il 2015 e di 21,7 milioni per il 2016.

Per il contenimento delle spese di personale nel settore del pubblico impiego previste norme come la proroga fino al 31 dicembre 2015 del blocco economico della contrattazione nel pubblico impiego, l’estensione fino al 2018 della norma secondo cui l’indennità di vacanza contrattuale da computare come anticipazione dei benefici complessivi da attribuire all’atto del rinnovo contrattuale è quella in godimento al 31 dicembre 2013, la proroga fino al 31 dicembre 2015 del blocco degli automatismi stipendiali del personale non contrattualizzato.

Risparmi in diversi settori

Il settore della difesa è interessato da interventi riguardanti sia le norme in materia di dismissione di immobili, sia misure di razionalizzazione della spesa, sia il personale militare. In quest’ultimo ambito si va ad esempio, dall’abrogazione delle norme dell’ordinamento militare che prevedono alcune promozioni conferite al personale al momento della cessazione del servizio, alla riduzione a partire dal 2015 dell’indennità ausiliaria per il personale in servizio permanente delle forze armate e delle forze di polizia ad ordinamento militare.

Misure di razionalizzazione e di contenimento delle spese riguardano anche il personale pubblico operante a vario titolo all’estero e facente capo al Ministero della Difesa e a quello degli Esteri.

Per quanto riguarda il comparto sicurezza, tra le altre cose è disposta la revisione entro il 1° aprile 2015 dell’Accordo nazionale quadro di amministrazione delle forze di polizia ad ordinamento civile, che definisce orari di servizio e procedure per la contrattazione decentrata. Le assunzioni del personale dei corpi di polizia e dei vigili del fuoco sono dal canto loro rinviate al 1° dicembre 2015.

Nel settore delle infrastrutture, dei trasporti e delle comunicazioni si introducono misure di razionalizzazione della spesa innanzitutto rimodulando i rapporti finanziari con soggetti titolari di contratti di servizio pubblico nazionale, come Enav, Poste italiane e Trenitalia.

Insieme ai finanziamenti, non mancano interventi di contenimento della spesa pubblica anche per quanto concerne la scuola, tra le altre cose introducendo il divieto di conferire supplenze brevi per il primo giorno di assenza dei docenti e modificando la disciplina in materia di comandi e distacchi, ad esempio limitando la possibilità di collocare fuori ruolo docenti e dirigenti scolastici.

Anche per quanto riguarda le imprese, se molte sono le misure di sostegno, non manca una riduzione di alcune autorizzazioni di spesa concernenti trasferimenti in favore di una serie di imprese pubbliche e private, per un importo complessivo pari a 68,5 milioni di euro per il 2015, 94,6 milioni per il 2016 e 17,7 milioni per il 2017.

Risparmi dalle Regioni e dalle amministrazioni territoriali

Per quanto riguarda le Regioni, fissato un contributo aggiuntivo alla finanza pubblica per ciascuno degli anni compresi tra il 2015 e il 2018 di 4 miliardi di euro (3.542 milioni provenienti da quelle a statuto ordinario e 548 da quelle a statuto speciale e dalle Province autonome). Per le Regioni a statuto ordinario anticipata al 2015 l’introduzione dell’obbligo di assicurare l’equilibrio tra entrate e spese del bilancio.

Province, Città metropolitane e Comuni contribuiranno al contenimento della spesa pubblica attraverso una riduzione complessiva della loro spesa corrente pari a 2.200 milioni di euro per il 2015, 3.200 milioni per il 2016 e 4.200 milioni a decorrere dal 2017.

Introdotte anche norme volte a incentivare i processi di aggregazione tra soggetti operanti nei servizi pubblici locali di rilevanza economica e a rafforzare la gestione industriale dei servizi stessi.

Più risorse da fondi pensione, Tfr, rendite finanziarie, assicurazioni sulla vita ed enti non commerciali

La tassazione dei Fondi di previdenza complementare passerà da un’aliquota dell’11,5 per cento ad una del 20 per cento. La tassazione della rivalutazione del Trattamento di fine rapporto salirà dall’11 al 17 per cento, con una previsione di maggiori risorse per 450 milioni di euro nel 2015 e per 480 milioni nel 2016 e nel 2017. Dal 1° gennaio 2015 verranno resi imponibili i proventi finanziari corrisposti ai beneficiari di un’assicurazione sulla vita corrisposti a seguito del decesso dell’assicurato. Innalzata dal 5 al 77,74 per cento la quota imponibile degli utili percepiti dagli enti non commerciali.

Le tasse sui giochi

Introdotti una serie di obblighi e divieti per i soggetti che esercitano attività di raccolta di scommesse in Italia senza concessione e non versano alcuna imposta all’erario. Aumentato il prelievo unico erariale (Preu) per le slot machines e le video lotteries, che passa rispettivamente dal 12,7 al 17 per cento e dal 5 al 20 per cento. Nel complesso, tali norme dovrebbero garantire maggiori entrate per circa 1 miliardo di euro.

Entrate grazie alla “banda L”

Maggiori entrate sono previste anche grazie all’avvio da parte dell’Agcom di una procedura per l’assegnazione a titolo oneroso delle frequenze radioelettriche della banda 1452-1492 Mhz (“banda L”), da destinare alle tecnologie di comunicazione elettronica mobili Supplemental Down Link.

Lotta all’evasione fiscale e tax compliance

Si interviene per estendere le ipotesi di applicazione del meccanismo di inversione contabile, il cosiddetto reverse charge, a fini IVA, in particolare arrivando a comprendere ulteriori ambiti del settore edile e di quello energetico. Con l’ulteriore estensione al settore della grande distribuzione (ipermercati, supermercati e discount elementari) il reverse charge produrrà, secondo le stime, un incremento del gettito di 728 milioni di euro annui.

Si introduce il cosiddetto split payment per le operazioni effettuate nei confronti di enti pubblici che non risultano debitori d’imposta: con questo meccanismo al fornitore viene erogato l’importo del corrispettivo indicato in fattura, mentre l’IVA viene acquisita direttamente dall’Erario (sono esclusi i compensi resi per prestazioni di servizi assoggettati a ritenute alla fonte a titolo di imposta sul reddito).

Si prevede la possibilità di modificare la cosiddetta black list rilevante ai fini della deducibilità delle spese derivanti da operazioni intercorse con imprese domiciliate in Stati o territori che possiedono regimi fiscali privilegiati.

Per migliorare il rapporto tra fisco e contribuenti ed aumentare l’adempimento spontaneo agli obblighi fiscali (tax compliance), si introducono una serie di norme che tra le altre cose prevedono il rafforzamento dei flussi informativi tra i contribuenti stessi e l’Agenzia delle entrate e la modifica delle modalità, dei termini e delle agevolazioni connesse all’istituto del ravvedimento operoso.

Clausole di salvaguardia

Posticipati di un anno gli effetti della clausola di salvaguardia introdotta dalla Legge di Stabilità del 2014, volta a diminuire le detrazioni e le agevolazioni vigenti (cd. tax expenditures) qualora la revisione della spesa non realizzi i risparmi previsti. Gli importi complessivi, stabiliti nel disegno di legge iniziale in 4 miliardi per il 2016 e in 7 miliardi a decorrere dal 2017, sono stati nel corso del lavoro in Commissione Bilancio rideterminati rispettivamente in 3 miliardi e 272 milioni e 6 miliardi e 272 milioni. Una riduzione legata alle modifiche in tema di reverse charge, che come detto determinano effetti di maggiore entrata stimati in circa 728 milioni.

Sempre a tutela dei saldi di finanza pubblica, introdotta una nuova clausola di salvaguardia volta da una parte a incrementare le aliquote IVA ordinaria e ridotta di 2,5 e 2 punti percentuali rispettivamente, e dall’altra le accise su benzina e gasolio  (con effetti di maggior gettito stimati in circa 12,8 miliardi nel 2016 e 19,2 miliardi nel 2017) e le accise su benzina e gasolio in misura tale da determinare maggiori entrate non inferiori a 700 milioni di euro. Tali aumenti possono essere sostituiti da provvedimenti che assicurino gli stessi effetti positivi attraverso maggiori entrate o risparmi di spesa mediante interventi di revisione della spesa pubblica.


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