Ho presentato come prima firmataria il seguente ordine del giorno che vuole sancire in modo esplicito la violenza domestica come clausola di decadenza dall’assegnazione di un alloggio pubblico.
Ordine del Giorno
La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame reca disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere ;
L’art. 30 co. 1) lett. b) della Legge Regionale dell’Emilia-Romagna n. 24/2001 (DISCIPLINA GENERALE DELL’INTERVENTO PUBBLICO NEL SETTORE ABITATIVO) disciplina la decadenza dall’assegnazione dell’alloggio qualora si presuppone un uso illecito dell’unità immobiliare in questione.
Un tribunale italiano ha definito uso illecito dell’alloggio pubblico anche le condotte violente nei confronti del coniuge e dei figli e i maltrattamenti in famiglia avvenuti all’interno dell’alloggio in questione;
la non decadenza dall’alloggio pubblico potrebbe costituire un ingiusto vantaggio per l’autore di violenza domestica, normalmente titolare del contratto di affitto, ed uno svantaggio per la parte offesa ed altri conviventi sotto la sua tutela che sono costretti a lasciare l’alloggio per motivi di sicurezza;
impegna il Governo
a promuovere l’assunzione da parte di regioni ed enti locali, di azioni tali per cui nei casi di condanna, anche non definitiva, di violenza domestica, il condannato assegnatario di un alloggio di edilizia residenziale pubblica, convivente della persona offesa dal reato, decada dalla relativa assegnazione e al contempo la parte offesa dal reato, se convivente, possa avere diritto all’assegnazione dell’alloggio o, qualora lo richiedano motivi di sicurezza, di un alloggio equivalente; in caso di morte della parte offesa di prevedere la possibilità del subentro nell’assegnazione dell’alloggio di altro familiare se convivente.
Fabbri, Agostini, Petitti,Lenzi, Ermini, Arlotti, D’Ottavio, Fannucci, Baruffi, Montroni, Pagani